CHI SIAMO E COSA FACCIAMO

La Comunità religiosa "Ancillae Domini" è stata fondata da Antonina Gervasi (Madre Veronica) a Bonate Sotto (BG) il 19 marzo 1995 e, il 5 febbraio 1996, si è trasferita a Nicolosi (CT). Nel novembre del 1999 sono stati canonicamente approvati gli Statuti. Il 25 marzo 2001, le prime quattro sorelle hanno emesso i loro voti di obbedienza, di castità e di povertà; presso il Santuario "Madonna della Roccia" di Belpasso (CT), alla presenza dell'Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Bommarito, del padre spirituale, Don Enzo Fatuzzo, del Rettore del Santuario, di altri presbiteri, diaconi e tanti fedeli. Attualmente la Comunità opera nelle Diocesi di Catania e di Acireale.

COME GESU' SUL MONTE A PREGARE

Noi "Ancillae Domini" siamo dedite alla vita contemplativa. Trascorriamo periodi in solitudine, praticando la penitenza e impegnandoci quotidianamente nella "Preghiera nel Nome di Gesù", comunemente nota come "Preghiera del pellegrino russo".

DI VILLAGGIO IN VILLAGGIO 

Ma come Gesù, il Buon Pastore che andava in cerca delle pecore smarrite, anche noi andiamo di villaggio in villaggio, portando a tutti la Buona Notizia dell'Amore di Dio, prestando particolare attenzione ai più lontani dalla fede. L'evangelizzazione itinerante ci dà la possibilità di incontrare le persone nel loro ambiente di vita e di lavoro o all'interno della loro famiglia. L'incontro personale diventa occasione di scambio, di dialogo, di ascolto, di crescita nella fede e di promozione umana. 

La nostra opera di evangelizzazione e di promozione umana si realizza, in accordo a tempi, luoghi, circostanze e culture locali, con mezzi e forme differenti. La diversità dei luoghi in cui lo Spirito ci conduce ci pone di fronte a realtà tra loro contraddittorie: le povertà spirituali del consumismo, del benessere, del vuoto di valori, della ricerca di senso..., e le gravi e urgenti situazioni della povertà materiale e del degrado morale.

Ci rechiamo di casa in casa, nel cuore delle grandi città, visitando i quartieri alti e quelli bassi, e nelle zone dimenticate, dove fino a pochi anni fà non c'erano nè luce nè acqua; su strade asfaltate o polverose, come messaggere di speranza e di gioia, e portatrici di primo soccorso.

Ci accorgiamo così che la società occidentale ha "fame":

- è la "fame" di chi è alla ricerca della verità e della sua dignità;

- è la "fame" di chi sta cercando il vero senso della vita;

- è la "fame" di tanti bambini che chiedono un sorriso o una carezza, resi già adulti dalle sofferenze subite nella loro tenera età;

- è la "fame" di chi è infermo ma non può permettersi le cure necessarie; 

- è la "fame" di chi chiede giustizia per i propri diritti calpestati;

- è la "fame" di chi non ha il cibo necessario;

- è la "fame" di chi cerca Dio.